La Grotta di Cinicchio è la grotta di Francesco?

Categorie: Assisi

Elenco qui di seguito degli estratti di citazioni espresse a riguardo della “Grotta di Frate Francesco giovane”:

Anno 1228/1229

Vi era ad Assisi un giovane, che egli amava più degli altri. Poiché era suo coetaneo e l’amicizia pienamente condivisa lo invitava a confidargli i suoi segreti, Francesco lo portava con sé in posti adatti al raccoglimento dello spirito, rivelandogli di aver scoperto un tesoro grande e prezioso. L’amico, esultante e incuriosito, accettava sempre volentieri l’invito di accompagnarlo.
Alla periferia della città c’era una grotta, in cui essi andavano sovente, parlando del «tesoro».
(Vita Prima di S. Francesco d’Assisi / Tommaso da Celano)

Anno 1954

Luigi Macali scrive nel suo libro:“Tommaso da Celano. Le due vite, Roma 1954, p.17, n.9” che il giovane compagno di Francesco citato nella “Vita Prima” sarebbe frate Elia.

Anno 2009

Ottobre

Doveva trattarsi di una “CRIPTA” o di una “GROTTA”.
Uno storico moderno del francescanesimo, Francesco Pennacchi, ritiene che questa doveva trovarsi lungo la strada che da Assisi, attraverso il “Ponte dei Galli”, conduceva la vicino castello di Beviglie, luogo di nascita del giovane amico di Francesco, che si chiamava Elia, il futuro frate Elia, ideatore della Basilica di San Francesco.
Uscendo dalla grotta, oggi nota come “GROTTA DI CINICCHIO” per aver ospitato il noto bandito locale dell’800, lo sguardo è attratto, quasi colpito, dalla vista della Basilica di San Francesco, alta sul colle con il suo imponente campanile, sede della famosa “CAMPANA di FRATE ELIA”.
Si tratta di una pura coincidenza visiva, oppure di un “DISEGNO” di Frate Elia nel far erigere il complesso basilicale di San Francesco proprio nell’ottica di quella cavità collinare – appunto la “CRIPTA” – che aveva accolto, a suo tempo, i due giovani di Assisi?
(Francesco Santucci)

Novembre

…posta al vertice della collina piramidale è allineato perfettamente anche con il campanile di Santa Maria degli Angeli e con il campanile della Chiesa del Cimitero di Assisi.

La Porziuncola di Santa Maria degli Angeli di Assisi centra qualcosa con Cinicchia?

La Porziuncola di Santa Maria degli Angeli di Assisi

Esaminando un particolare dell’affresco situato sul portale della Porziuncola di Santa Maria degli Angeli, dipinto dall’artista tedesco F. Overbek, nel 1820, si è rappresentato un altare con una croce e sotto una Madonna con Bambino all’interno di una cripta.

Particolare con la grotta di Cinicchio ovvero la grotta di Francesco

Particolare di un dipinto della Porziuncola

Alle spalle, da sfondo, c’è una panoramica di Assisi ove la base della croce sembra coincidere all’incirca con il luogo della grotta/cripta del “Cinicchia”.
(Mostra fotografica / Proloco Santa Maria degli Angeli)

Dicembre

E a proposito della così detta sezione laica ha destato particolare attenzione un pannello, realizzato con alcune fotografie di Marcello Betti sulla Cripta o grotta del bandito Cinicchia che si trova nei pressi del Ponte dei Galli.

E ancora più, allorquando prendendo in esame che la “grotta” … si traccia una linea che va proprio in perpendicolare al Campanile del suddetto Tempio francescano (Chiesa di San Francesco). Ma la suggestione diventa ancor più intrigante quando un’altra linea tracciata va a cedere proprio sulla Porziuncola.
(Grotta o cripta? Mostra fotografica organizzata dalla Proloco / Giovanni Zavarella – “Il Rubino”)

le ipotesi avventurose sono sempre quelle che permettono di imbattersi in scoperte che altrimenti non si sarebbero mai fatte.
(R: Saluti Marcello / Enrico Sciamanna)

…quest’alone di mistero particolarmente congeniale, io ritengo, alla figura non tanto di San Francesco, quanto a quella di Frate Elia. Frate Elia, eretico … ha eredito l’eresia da Federico II, in quanto amico di Federico II scomunicato, ha vissuto una vita densa di misteri.
…questa idea, questa visione che Marcello Betti ha avuto a me sembra estremamente probabile.
(Prof. Enrico Sciamanna)

…sono rimasto sorpreso nel trovare quello che tutti pensavamo fosse effettivamente una grotta come invece una costruzione di un certo rilievo dal punto di vista architettonico, si tratta di un doppio locale collegato da un cunicolo tutto in pietra… che sicuramente non nasce in maniera casuale
(Ing. Paolo Marcucci)

Anno 2010

Febbraio

Cercava la caverna del brigante, ha trovato la cripta del santo? Si dipana fra suggestioni, coincidenze e conforti storici, l’idea e la conseguente ricerca che da qualche tempo sta rompendo il cervello di Marcello Betti…
…“Mi sono attivato, ho trovato il sito e mi sono avventurato su per la collina dove, nascosta da lecci, ginestre e corbezzoli, doveva esserci la grotta”
(E’ la cripta di frate Francesco? / Maurizio Baglioni – “La Nazione”)

Marzo

Dove si trova la cripta?
“Alle porte di Assisi in cima a una collinetta di fronte al costone dove sorge la basilica di San Francesco vi è una cavità non naturale, due spazi piuttosto ampi e un corridoio, di epoca medievale, se non antecedente”.

Casualità? Suggestioni? Non è dato sapersi. Fatto sta che Marcello Betti, ai nostri microfoni, non ha negato l’emozione che ha provato entrando in quella cripta, ha provato una bella sensazione difficile da esprimere. Tutti ci auguriamo che presto venga fatta luce su questa inaspettata scoperta.
(Alla scoperta della cripta di San Francesco / Roberto Pacilio – “San Francesco Patrono d’Italia”)

Aprile

Una felice intuizione…è il pretesto per ripercorrere e approfondire una delle pagine francescane più note e tuttavia topicamente meno circostanziate: quella del luogo degli incontri e delle comuni meditazioni giovanili di S.Francesco e di Frate Elia.
…dall’esame della personalità di frate Elia in bilico tra esoterismo di stampo federiciano e culto del numero e dell’architettura, possibili cause determinanti della scelta, sul cillis Inferni, della posizione della Basilica Francescana forse concepita nel modo in cui si trova proprio perché collegata alla direttrice del luogo delle giovani meditazioni avute col Santo.
(La grotta di Cinicchio / Francesco Guarino – “Subasio”, Accademia Properziana)

Giugno

Non ho parole sufficienti per ringraziarti del bellissimo e gratificante omaggio. Mi riferisco ovviamente all’eccezionale “scoop” da te realizzato con l’allestimento di un magnifico rom, mediante il quale riesci a documentare in modo direi perfetto un’eccezionale scoperta, sicuramente di grandissimo interesse storiografico e documentario, attraverso la assai convincente presentazione e risoluzione di un grande mistero, che durava intatto da ben otto secoli.

Anche se può sembrare un po’ strano che la tradizione ne abbia assai presto smarrito la memoria, adesso non ci può essere alcun dubbio…
(Gent.mo Dott.Marcello Betti / Avv.Arcangelo Papi – Assisi)

Settembre

L’appuntamento era per il giorno 10 luglio a Santa Maria degli Angeli, nel primo pomeriggio.
Non dico quanto fossi agitato, non vedevo l’ora di poter visitare quel posto appena sfiorato con lo sguardo attraverso il filmato televisivo.
Lo sentivo magico e la sua aura mi avvolgeva e mi chiamava, non potevo mancare al suo invito.
Il caldo opprimente dell’estate appena esplosa, non poteva assolutamente frenare il mio entusiasmo e quindi, quando appunto Remo, Mauro, altro appassionato che avevo invitato, ed io incontrammo finalmente Marcello Betti, cominciai a contare i minuti che mi mancavano al raggiungimento della grotta.

Scendemmo dal fuoristrada e cominciammo ad ammirare il panorama che ci si parava dinanzi.
Eravamo proprio dietro la Basilica di San Francesco ed in lontananza tra i vapori del caldo pomeriggio assolato, si scorgeva la cupola della Basilica di Santa Maria degli Angeli, mentre subito sopra incombeva la torre della favolosa Rocca di Assisi.
Poco lontano scorreva l’impetuoso Tescio.
Non mi ero reso ben conto di dove eravamo, ma girandomi per posare in terra la borsa della fotocamera, la vidi!
Era lì, tra la macchia rigogliosa, appena riconoscibile, molto più piccola di quanto avevo immaginato dalle immagini televisive, ma sempre affascinante, la piccola apertura della grotta, mi chiamava.
Mi ci volle un attimo per riprendere fiato, ma subito, ritrovato lo spirito adatto, mi avvicinai ad essa.
Bisognava entrare di schiena, scivolando sulle ginocchia, tanto era bassa, eppure appena entrato, ebbi la sensazione di essere in una grande chiesa, la cui volta anche se angusta sprigionava un fascino mistico, di gran lunga più avvincente di qualsiasi grotta normale.
(La grotta del Cinicchia / Francesco Brozzetti – “Il Tezio…e dintorni”)

Ogni pietra, ogni anfratto, ogni spigolo ogni frattura della grotta, e continuo a chiamarla grotta solo perché ormai questo è il nome con cui era stata battezzata, veniva da noi guardato, toccato, accarezzato o soppesato ed infine sapientemente fotografato.
Non ci bastava fare foto ricordo e documentaristiche, ma cercavamo immagini d’effetto, artistiche al punto da poter essere poi confrontate e fatte vedere con orgoglio agli amici che non solo non avevano visto il luogo, ma non sapevano nemmeno che esso esistesse, mentre noi avevamo avuto il privilegio di visitarlo, ma non solo, visitarlo con una guida tanto appassionata.
Gli scatti fotografici non finivano mai, gli obiettivi passavano di mano in mano, insieme a consigli tecnici o impressioni sulle inquadrature.

Una spericola discesa tra gli olivi e l’erba alta ed infine la strada asfaltata.
Ancora una avventura era finita, ma quanto ci aveva donato?
Tanto, sicuramente molto più di una bella ma scontata passeggiata in qualsiasi altro posto, affascinante si, ma mai come: “La grotta del Cinicchia”.
(La grotta del Cinicchia / Francesco Brozzetti – “La bacheca dell’Acar”)

Riguardo l'autore

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Ingegnere impegnato da anni nel campo dell’automazione industriale. Ama il suo lavoro ma al contempo è affascinato anche da: storia, tradizione e misteri della sua terra, l’Umbria. Collabora con alcune riviste e quotidiani e ha la profonda convinzione che il migliore investimento per il futuro sia la cultura, settore in cui l’Italia, per quanti sforzi possa fare, non sarà mai seconda a nessuno.

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